Questioni: che cos’è la “Poesia concreta”

Questioni: che cos’è la “Poesia concreta”

di Antonio De Lisa

I punti di riferimento storici

Alla base di quella che è stata definita “poesia concreta” ci sono varie esperienze, ma il punto di partenza ideale viene individuato nell’opera di Stéphane Mallarmé  Un coup de dés jamais n’abolira le hasard (1897). Qualcuno inserisce nella traiettoria che porta alle attuali esperienze i Calligrammes, poèmes de la paix et de la guerre 1913-1916 (1918) di Guillaume Apollinaire. Queste due opere vanno assunte come punti di partenza imprescindibili, ma non si possono tacere gli studi e le sperimentazioni di teoria della comunicazione e la pervasività dei mezzi di comunicazione di massa, in particolare quelli legati alla pubblicità, per intendere appieno le sollecitazioni culturali da cui nascono queste esperienze. Inoltre occorre aggiungere che molti dei protagonisti storici della “poesia concreta” hanno avuto intensi scambi con le arti visive e in minor misura con la musica. In questa grande area della poesia concreta si situano ricerche più specifiche e circoscritte, come la poesia visiva (che integra immagini e parola), la poesia sonora (che sperimenta con il suono e la voce), la “poesia performativa”, spesso legata alla “poesia sonora”, che vede il poeta in scena modulare variamente la voce e il gesto.

Una pagina dei Calligrammes di Apollinaire

La parabola storica della Poesia concreta

Eugen Gomringer

Il pioniere della poesia concreta come la conosciamo oggi è Eugen Gomringer (1925), un poeta e critico letterario boliviano naturalizzato svizzero. Nel 1953 fonda assieme a Marcell Wyss e Diter Rot la rivista d’arte internazionale Spirale, presso la quale darà alle stampe Konstellationen costellations constelaciones, la sua prima raccolta di poesie ed insieme il primo lavoro di poesia concreta di lingua tedesca. Si tratta di una raccolta di diciannove componimenti, denominati dal poeta svizzero «costellazioni» in riferimento al verso di Stéphane Mallarmé «rien n’aura lieu/exepté/peut-être/une constellation» presente in Un coup de dés jamais n’abolira le hasard, esplicito richiamo dunque al nuovo utilizzo dello spazio testuale inaugurato dal poeta francese alla fine dell’Ottocento. L’anno successivo Gomringer dà alle stampe il testo teorico Vom vers zur konstellation. Zweck und form einer neuen dichtung (“dal verso alla costellazione. scopo e forma di una nuova poesia”). Nel 1965 Gomringer pubblica Das stundenbuch, il più impegnativo tentativo dell’autore di dare alla luce un libro-costellazione. L’attività di critico letterario lo porterà a redigere numerosi scritti teorici sulla poesia e l’arte concreta e a fondare presso il Castello di Erkersreuth in Baviera l’Archiv für Konkrete Poesie.

Gomringer ha scritto: “Un sintomo significativo della necessità della poesia concreta si riscontra osservando che simili e analoghe forme sono emerse quasi contemporaneamente in Europa ed in America latina e che una analoga forma mentis ha trovato il suo terreno in entrambi gli ambienti. Sono perciò convinto che la poesia concreta comincia a realizzare l’idea di una poesia universale comune. È forse comunque tempo di rivedere profondamente la concezione, il modo di credere nella poesia e di riesaminare la condizione di una sua funzione nella società moderna”. Comune a tutti gli autori concreti è la persuasione che le strutture grammatico-sintattiche del linguaggio normale non sono più adeguate a sopportare nuovi processi di pensiero e di comunicazione e che a tali novità debbano corrispondere nuovi stili. Ciò comporta altresì un diverso rapporto tra poema concreto e lettore, il quale dovrà ricreare l’atto del poeta nel farsi d’una diversa struttura.

Decio Pignatari e la rivista “Noigandres”

L’altro grande protagonista della poesia concreta delle origini è il poeta brasiliano Decio Pignatari (1927). Fin dagli anni Cinquanta conduce vari esperimenti sul linguaggio poetico, incorporando elementi visivi e frammentazioni di parole. Questo processo culmina nel Concretismo, un movimento estetico sviluppato insieme ad Augusto and Haroldo de Campos, con i quali edita la rivista Noigandres and Invention e pubblica la Teoria della poesia concreta (1965).

Le esperienze italiane: Adriano Spatola e Arrigo Lora Totino

Con la denominazione di poesia concreta – che nel 1956 assume una risonanza internazionale con l’“Esposizione Nazionale di Arte Concreta” a San Paolo del Brasile –si voleva indicare la dimensione materica della nuova poesia: le parole non venivano più usate per la loro semanticità, per il loro significato, ma per i valori grafici e visivi che potevano assumere. Nei suoi sviluppi la poesia concreta arriverà a operare fin dentro la parola, smontandola e ricomponendola.

Questo procedimento risulta ben evidente negli Zeroglifici del poeta italiano Adriano Spatola (1941 –1988), che rappresentano una sorta di esplorazione tra le possibilità di usare i frammenti di caratteri, con sezionature verticali o orizzontali, ed eventuali sovrapposizioni di frammenti verbali o parti di parole ‘leggibili’. Dopo una prima fase di ricerca legata al surrealismo ed espressa pienamente nella stagione della rivista Malebolge (1964), la sua scrittura è stata caratterizzata dalla concezione della poesia come fatto artistico visivo, gestuale, fonetico, direttamente connesso ad esperienze espressive diverse: arti visive, musica, teatro.

Arrigo Lora Totino  (1928) tra la fine degli anni 1950 e i primi anni 1960 propone i suoi primi esperimenti di poesia concreta, nei quali la parola è inquadrata in strutture visive.  I lavori di Lora Totino rientrano a pieno titolo negli esperimenti di poesia concreta, ma sono soprattutto conosciuti per le innovazioni nel campo della poesia sonora. Nel 1959 il poeta torinese ha fondato la rivista “antipiugiù” che ha diretto fino al 1966, anno in cui ha creato con il musicista Enore Zaffiri e il pittore Sandro De Alexandris lo Studio di Informazione Estetica per la ricerca di interrelazioni tra poesia, arte e musica elettronica e per la diffusione di ricerche neocostruttiviste. Nello stesso anno ha dato vita a Modulo, rivista che ha ospitato nel primo numero un’antologia internazionale di poesia concreta. Parallelamente si è occupato di sperimentazioni fonetiche e di poesia sonora. Nel 1969 ha curato con Dietrich Mahlow la mostra “Poesia concreta. Indirizzi visuali e fonetici” alla Biennale di Venezia. Nel 1978 ha pubblicato “Futura. Antologia storico-critica della poesia sonora” per la Cramps Records di Milano), dove ha raccolto in sette dischi LP 33 giri le voci dei più interessanti poeti sonori del Novecento: dai futuristi ai dadaisti, dai simultaneisti ai lettristi, fino ai più recenti sperimentatori internazionali. Nel 1980 ha curato per la seconda rete radiofonica della RAI la trasmissione “Il colpo di glottide”, serie di tredici puntate dedicate alla storia della poesia sonora.

I principali autori storici

Tra i principali autori storici della “poesia concreta” si possono menzionare: Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Julien Blaine, Richard Kostenanetz, Adriano Spatola, Arrigo Lora-Totino, Joan Brossa, Daniel Spoerri, Emmet Williams, Mirella Bentivoglio, Klaus Peter Dencker, e altri, talvolta più legati alla poesia visiva, altrove alla performance. Un’ampia produzione di performance è legata al movimento Fluxus e all’arte e poesia dei nuovi media. La parola poetica assume, così, un valore diverso anche in relazione ai supporti che la veicolano, e, con lo sviluppo dei nuovi media e delle tecnologie, tenderà a relazionarsi con essi, sviluppando un discorso sulla “materia elettronica”, che vedrà interagire poeti concreti storici con artisti dei nuovi media. I poeti concreti intendono, con questa riflessione sul linguaggio, da un lato rifondare la dimensione della poesia a livello strutturale, dall’altro ritagliarle un nuovo ruolo nella società. Presto, infatti, la neo-avanguardia in Italia si legherà a una dimensione di contestazione sociale e alla lotta politica.

Un discorso a parte meriterebbe quello relativo all’influenza delle esperienze di “poesia concreta” nell’ambito della produzione poetica generale. E discorso ancora diverso andrebbe fatto sulle esperienze contemporanee di questo movimento. A quest’ultimo proposito ci sembra di poter dire con qualche sicurezza che il nuovo mezzo di cui si servono i poeti concreti è la grande rete, quella del Web; in questo modo le esperienze si mescolano con quelle dell’arte elettronica.

Antonio De Lisa

 

Bibliografia

Guillaume Apollinaire,  Calligrammes, poèmes de la paix et de la guerre 1913-1916 (1918)

Jackson, K. David, Eric Vos, Johanna Drucker, Experimental, visual, concrete: avant-garde poetry since the 1960s, Amsterdam; Atlanta GA: Rodopi, 1996

Anthology of concretism, seconda edizione, edited by Eugene Wildman, Chicago: Swallow Press Inc. 1969

Bob Cobbing and Peter Mayer. Concerning concrete poetry. London, Writers Forum, 1978

Eugen Gomringer, Konkrete Poesie, Frauenfeld. Svizzera. Ed. Gomringer Press, dal 1960 al 1965

Augusto de Campos, Haroldo de Campos, Decio Pignatari, Teoria da poesia concreta, Ed. Invencao, S Paolo (Br), 1965. V anche edizioni successive ampliate: Ed Duas Citades 1975, Ed Brasiliense 1987.

Adriano Spatola, Verso la poesia totale, Rumma, Salerno, 1969; poi Ed. Paravia, Torino, 1978

Adriano Spatola, Paul Vangelisti, Italian Poetry from Neo to Post-Avantgarde, Red Hill Press, San Francisco, 1982

Emmet Williams (a cura di), An Anthology of Concrete Poetry, Something Else Press, New York 1967

Lamberto Pignotti, Nuovi segni, Marsilio, Padova, 1973

Lamberto Pignotti, Fra Parola e immagine, Marsilio, Padova, 1972

Eugenio Miccini, Poesia visuale e dintorni, Meta, Firenze 1995;

Eugenio Miccini, Lamberto Pignotti, Poesie in azione, Giubbe rosse, Firenze 2001;

Jacques Donguy, Une génération 1960-1985. Poésie concrète, poésie sonore, poésie visuélle, éd Veyrier, Paris, 1993

Richard Kostelanetz, a cura di, Text-Sound Text, New York, 1980

Mirella Bandini (a cura di), Arrigo Lora Totino. Il teatro della parola, Lindau, Torino, 1996

Caterina Davinio, Tecno-Poesia e realtà virtuali. Collana: Archivio della poesia del 900. Sometti, Mantova, 2002

Arrigo Lora Totino, Poesia concreta. Collana: Archivio della poesia del 900, Sometti, Mantova, 2002

Vincenzo Accame, Il segno poetico. Materiali e riferimenti per una storia della ricerca poetico-visuale e interdisciplinare, Edizioni d’Arte Zarathustra – Spirali Edizioni, Milano 1981

AA. VV., Ubi Fluxus ibi motus, 1990 – 1962, Mazzotta, Milano 1990

Mario Costa, L’estetica dei media. Avanguardie e tecnologia, Castelvecchi, Roma 1999

A. Di Vincenzo e A. G. Immertat (a cura di), Poetronics. Al confine tra suono, parola, tecnologia, Itinerari Armonici – Tracce, L’Aquila – Pescara 1999

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