Schede di poeti – Mariangela Gualtieri
Mariangela Gualtieri è nata a Cesena e si è laureata in Architettura all’IUAV di Venezia. Nel 1983 ha fondato, insieme a Cesare Ronconi, il Teatro Valdoca, di cui è drammarturga.
Fra i testi pubblicati: Antenata (Milano 1992), Fuoco Centrale (Bologna 1995), Nessuno ma tornano (Cosenza 1995), Sue Dimore (Roma 1996), Nei Leoni e nei Lupi (Bologna 1996), Parsifal (Cesena 2000), Chioma (2001), Fuoco centrale (ried. Torino 2003), Senza polvere senza peso (Torino 2006), Bestie di gioia (Torino 2010).
Testo di riferimento:
Mariangela Gualtieri, Senza polvere senza peso, Einaudi (Collezione di poesia), Torino 2006.
Sezioni in cui si articola il testo: “Le navi”, Salento, estate 1994, “Silenzio che nutre”, inverno 1997, “Voci tempestate”, 1999/2000, “Ai miei maestri immensi”, 2001-2002, “Acqua rotta”, S.Mamante, mese d’agosto 2003, “So dare ferite perfette”, 2003-2004,
Estratti:
Dalla sezione: “Le navi”
Tu manchi da questa camera e le cose non chiamano,
oggi. Ho deciso che il tempo non passi. In tuo onore.
Che non passi di qui e si fermi di sotto – dove gli uomi-
ni chiacchierano seduti barbaramente. Amore mio.
(M.G., Senza polvere senza peso, p.9)
Dalla sezione “Voci tempestate”
“E tu prendimi, portami con te
Come un incendio nelle tue abitudini”
(M.G., Senza polvere senza peso, p.53)
Sento il tuo disordine
e lo comparo al mio. C’è
somiglianza. C’è lo stesso slabbro
di ferite identiche. C’è tutta la voglia
di un passo largo in una terra
sgombra che non troviamo.
Sento il tuo respiro schiacciato
lo sento somigliante
ti sento piano morire
come me che non controllo
l’accensione del sangue.
Anch’io cerco una libertà che mi
sbandieri, una falcata
perfetta, uno stacco d’uccello
dal suo ramo, quando si butta
improvviso e poi plana.
(M.G., Senza polvere senza peso, p.54)
Dalla sezione: “Ai miei maestri immensi”
Natura è fatta di voci incatenate dentro.
Venite, cari ospiti del mattino che fate di ogni
giorno una festa.
(M.G., Senza polvere senza peso, p.60)
Dalla sezione: “So dare ferite perfette”
Ti celebro, mondo, mio sputo orbitante
ti sento dolcemente piccolo
ti sento ben fatto. Ti sento che mi senti
ti sento mio corpo espanso
ti sento che hai cuore di brace
sotto le scogliere, nel fondo
dei pozzi artesiani le sue tarantelle
di lava. Con fuoco al galoppo.
E hai pulpiti di ghiaccio sulle cime
e praterie oscillanti e pariglie di onde
e dune lente lente. Ma sì!
Lasciati dire, mondo!
Sento che hai voglia di lasciarti dire.
(M.G., Senza polvere senza peso, p.116)
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Categorie:A07- Notizie letterarie
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